La Pinacoteca Civica di Como

La Pinacoteca Civica di Como ha sede in Palazzo Volpi, situato nell'area sud-occidentale della città murata. Aperta nel 1989 con mostre ed esposizioni provvisorie, è stata rinnovata a partire dal 2003 con l'allestimento di sezioni permanenti, ancora in corso di perfezionamento.

Il palazzo

Palazzo Volpi
Il palazzo, sede del Tribunale Giudiziario sino agli anni settanta del XX secolo, venne eretto nel terzo decennio del Seicento per iniziativa di Ulpiano Volpi, protagonista di una fortunata carriera ecclesiastica presso la Curia romana, grazie alla quale garantì alla propria famiglia una rapida ascesa sociale. Il progetto della fabbrica, inviato a Como da Roma, si deve ad un architetto senese di nascita, ma romano di adozione, Sergio Venturi, noto per la realizzazione del catafalco di papa Paolo V.

Le Sezioni

Medioevo
La Sezione è dislocata a sinistra dell'ingresso, occupa il piano terreno dell'ala meridionale del palazzo. Vi si accede attraverso il portale romanico della chiesa di Santa Margherita ed è introdotta da una sala didattica (0.2) che documenta la lavorazione e il reimpiego della pietra, attività che segna in modo indelebile la cultura materiale delle terre dei laghi. Il percorso è scandito da tre fasi cronologiche: Altomedioevo, Romanico e Gotico. Ospita sculture e importanti cicli ad affresco provenienti da edifici antichi abbattuti o non più accessibili.

Rinascimento
La Sezione è collocata a destra dell'ingresso e occupa tre sale a piano terreno dell'ala orientale del palazzo. Nella sala centrale sono esposti alcuni ritratti appartenuti alla cinquecentesca collezione di uomini illustri di Paolo Giovio. Le due sale laterali ospitano rispettivamente opere prestigiose provenienti dal collezionismo privato (0.11) e significative testimonianze della produzione artistica rinascimentale nella città lariana.

Quadreria

La Sezione si sviluppa nelle sale del piano nobile del palazzo. E' composta da grandi tele di soggetto sacro provenienti da edifici religiosi soppressi in età austriaca e napoleonica e da dipinti appartenuti a collezioni private donate, dopo la costituzione del museo civico, alla collettività. Offre un'ampia panoramica dei maggiori artisti attivi a Como dall'età controriformata al XIX secolo, tra cui emergono suggestive opere di primo Seicento, del Barocco e del Settecento.

Novecento
La Sezione, collocata al secondo piano del palazzo, è introdotta dai pannelli fotoceramici di Marcello Nizzoli, che avrebbero dovuto illustrare la facciata della Casa del Fascio di Giuseppe Terragni. Documenta, attraverso immagini fotografiche, dipinti, sculture e prototipi d'arredo, i momenti salienti della creatività artistica nel corso del XX secolo a Como, dal Futurismo di Antonio Sant'Elia al Razionalismo di Giuseppe Terragni, all'Astrattismo del Gruppo Como, all'Integrazione delle Arti tentata da Ico Parisi